Tutor e Referente aziendale nel rapporto di Apprendistato Professionalizzante

31 gennaio 2013

in Apprendistato, Formazione, Mercato del lavoro

La circolare n. 5/2013 del Ministero del Lavoro “Violazioni in materia di apprendistato” interviene anche in merito alla presenza del Tutor o Referente Aziendale.

E chiarisce che l’affiancamento della figura del Referente aziendale accanto a quella del Tutor rappresenta una “ formalizzazione” di terminologie già adoperate dalla contrattazione collettiva senza che da ciò possano derivare conseguenze sul piano delle attività rimesse a tali soggetti.

La disciplina in materia è infatti demandata esclusivamente alla contrattazione collettiva, ferma restando la possibilità da parte delle Regioni di prevedere analoghe disposizioni in relazione al corretto adempimento degli obblighi formativi di loro competenza.

In linea di principio, pertanto il tutor o referente aziendale comunque esso venga definito in ragione della capacità di autodeterminazione delle parti sociali, deve essere in possesso esclusivamente dei requisiti individuati dalla contrattazione collettiva, essendo sostanzialmente abrogato il D.M. 28 febbraio 2000.

Allo stesso tutor le parti sociali possono inoltre assegnare compiti assolutamente diversificati, che vanno dall’insegnamento delle materie oggetto della formazione interna a quella della semplice supervisione circa il corretto svolgimento della formazione.

Talvolta il tutor svolge pertanto delle funzioni esclusivamente di “controllo” della corretta effettuazione della formazione e/o di “raccordo” tra apprendista e soggetto formatore.

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